Spesso coloro che si spacciano per avversari partono di fatto dalla
stessa base, condividendo una medesima logica, ed è solo la facciata
delle loro "soluzioni" a differenziarli. Prendiamo per esempio i
politici. Tutti vogliono distinguersi gli uni dagli altri, proponendo
altri "programmi". Ma tutti concordano sul fatto d'essere loro,
i politici di ogni razza, i soli in grado di organizzare la convivenza
sociale. Nessun politico crede alla capacità di qualsiasi essere umano
di organizzare da sé la propria vita, in base ai propri desideri e
bisogni, insieme ad altri.
Lo spettacolo che hanno inscenato poliziotti e militanti islamisti
la scorsa settimana a Molenbeek è dello stesso genere. I poliziotti
vogliono far rispettare la legge dello Stato, gli islamisti pretendono
di battersi per la legge di Dio. Tutti sono d'accordo sulla sostanza:
occorre una legge, in quanto le persone, gli individui, non sono capaci
di – peggio, non devono in alcun caso – avere la libertà di
decidere da sé la propria vita, né come relazionarsi con gli altri.
Certo, ci sono leggi che lasciano più "margini di manovra" di altre, ma
in fondo si tratta pur sempre del regolamento di quella enorme galera
che è la società attuale. Poliziotti, Stato, islamisti: tutti quanti
credono in una cosa sola: l'Autorità. Il loro grande nemico comune è la
libertà. Lo Stato lo dimostra bene reprimendo tutti quelli che rimettono
in discussione il sistema attuale, che si prendono la libertà
battendosi per un cambiamento radicale. Gli islamisti lo dimostrano bene
reprimendo tutti quelli che vogliono vivere liberi, fuori dalla
costrizione, sia che ciò accada nel quotidiano tentando di imporre la
loro morale e le loro punizioni affliggenti a qualsiasi "peccatore", sia
che ciò accada altrove nel mondo sotto i regimi islamisti che
sterminano ogni opposizione, ogni libertà, ogni volontà individuale.
Viviamo in un mondo, in una città, pieni di tensioni, di tensioni
sociali tra ricchi e poveri, fra dirigenti e subalterni, fra sfruttatori
e sfruttati. I conflitti non sono rari e si esprimono in mille maniere
nel corso degli scontri nei quartieri, negli scioperi selvaggi nelle
aziende, nel rifiuto di sottomettersi all'autorità statale, nelle
rivolte, nei sabotaggi del tran-tran quotidiano. Tutti sentono
che nulla sta per migliorare, che le contrapposizioni diventeranno
sempre più forti e che bisognerà lottare, insorgere affinché un
cambiamento radicale e profondo diventi possibile. Non è un caso se oggi
lo Stato si rafforza da tutte le parti, pensando perfino di mandare i
militari nelle strade di Bruxelles per piegarci. Non è un caso se forze
reazionarie e autoritarie come gli islamisti cercano di porsi "alla
testa" della conflittualità sociale. Perché tutti sentono che la
situazione sta per esplodere, ma nessuno sa dove questo ci potrebbe
condurre. E tutti costoro, dallo Stato passando per i partiti politici
agli islamisti e ai fascisti, vogliono il Potere e temono la libertà che
diventa possibile nel corso delle esplosioni sociali. Tutti vogliono
governarci, imporci quello che si deve e non deve fare, quello che si
deve pensare e che si deve provare.
Non useremo mezzi termini di fronte alla situazione attuale: noi
siamo rivoluzionari e anarchici, non vogliamo comandare nessuno e da
molto tempo ormai abbiamo dichiarato guerra ad ogni forma di Autorità.
Che sia statale o islamista, democratica o fascista, qualsiasi autorità è
nemica della libertà. Qualsiasi autorità cercherà sempre di
condannarci, rinchiuderci, eliminarci non appena inizieremo a pensare da
noi stessi, ad agire da noi stessi, ad avere fiducia nelle nostre
capacità di trasformare radicalmente questo mondo.
Allora, di fronte ai tentativi degli islamisti di accaparrarsi il
malcontento latente e la rivolta, di fronte a coloro che pretendono di
combattere le autorità oggi per sostituirle di fatto domani con altre
autorità, di fronte allo Stato che si appresta a stringere la morsa per
tutti: autoritari di ogni risma, andate a farvi fottere!